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Preoccupazioni sulla crescita degli Stati Uniti e tariffe di Trump: i mercati sotto pressione

Cari trader,

molto è accaduto in un lasso di tempo così breve che è difficile sapere da dove cominciare. Le preoccupazioni sulla crescita economica degli Stati Uniti e le recenti tariffe imposte dall’amministrazione del presidente Donald Trump sono al centro dell’attenzione e stanno guidando il sentiment del mercato.

Preoccupazioni per la crescita degli Stati Uniti in aumento

Fino alla fine del 2024, l’economia statunitense sembrava procedere bene, con una crescita del PIL nel terzo trimestre del 2024 a un tasso annualizzato del 3,1% – secondo le stime finali del Bureau of Economic Analysis – e le pressioni inflazionistiche in calo. Tuttavia, nei mesi successivi, la crescita degli Stati Uniti è diventata un punto focale per i mercati. Le prime stime per il quarto trimestre del 2024 hanno rivelato un rallentamento dell’attività economica a un tasso annuale del 2,3%, mentre l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI) è salita del 3,0% su base annua a gennaio, segnando il quarto aumento mensile consecutivo.

Inoltre, il tracker GDPNow della Federal Reserve di Atlanta indica che la crescita reale del PIL degli Stati Uniti potrebbe contrarsi del 2,8% nel primo trimestre del 2025. Questo dato ha destato preoccupazione, considerando che solo venerdì scorso la stima del GDPNow indicava una contrazione dell’1,5% rispetto a un precedente +2,3%.

Il ruolo del settore manifatturiero e delle tariffe

Il calo delle stime del GDPNow è seguito al rapporto ISM (Institute for Supply Management) sul settore manifatturiero di febbraio, che ha evidenziato un’ulteriore debolezza nell’economia statunitense, aggravata dalle minacce tariffarie e dalle sfide persistenti nel settore manifatturiero. L’indice ISM è sceso a 50,3 rispetto al 50,9 di gennaio, con gli indici dell’occupazione e dei nuovi ordini che sono entrati in territorio negativo. Tuttavia, l’indice dei prezzi pagati è salito a 62,4 da 54,9, segnalando un aumento delle pressioni inflazionistiche. Questo rapporto non sembra alleviare le preoccupazioni della Fed, poiché suggerisce che le aziende potrebbero già prepararsi agli effetti delle tariffe.

Servizi, disoccupazione e Non-Farm Payroll in arrivo

Oltre ai dati sul manifatturiero, oggi è atteso il rapporto ISM sui servizi, che sarà attentamente monitorato dal mercato. Giovedì saranno pubblicati i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione, mentre venerdì sarà il turno del rapporto sul Non-Farm Payroll (NFP) di febbraio. Le aspettative degli analisti suggeriscono un aumento di 160.000 nuovi posti di lavoro, leggermente superiore ai 143.000 di gennaio. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere invariato al 4,0%, con una crescita salariale mensile prevista allo 0,3%.

Le tariffe di Trump e le reazioni globali

Sul fronte delle tariffe, il presidente Trump ha intensificato la pressione ieri, imponendo dazi su tre dei principali partner commerciali degli Stati Uniti: Canada, Messico e Cina. Come previsto, queste misure hanno scatenato ritorsioni da parte di tutti e tre i paesi, causando turbolenze nei mercati azionari globali e nel dollaro statunitense (USD).

Sono stati applicati dazi del 25% sulle merci importate da Canada e Messico, revocando la tregua di 30 giorni concessa all’inizio di febbraio. La Casa Bianca ha giustificato questa mossa affermando che i due paesi non hanno affrontato adeguatamente il problema del traffico di droga e delle attività delle cartelli. Inoltre, l’amministrazione Trump ha raddoppiato i dazi sulla Cina, portandoli dal 10% al 20%.

Durante un discorso al Congresso, Trump ha ammesso che le tariffe potrebbero causare “un po’ di disturbo” e richiedere un “periodo di aggiustamento”. Tuttavia, le conseguenze a lungo termine rimangono incerte.

L’impatto sul dollaro statunitense

L’indice del dollaro statunitense (USD Index) ha chiuso martedì in calo dell’1,0%, raggiungendo i minimi annuali di 105,44. Tecnicamente, l’indice mostra segni di un possibile trend al ribasso, ma un supporto tecnico potrebbe trovarsi intorno ai 104,65-105,00, dove convergono una proiezione di Fibonacci e una media mobile a 200 giorni.

Conclusioni

In sintesi, i mercati si trovano in un momento delicato, con la crescita economica degli Stati Uniti sotto pressione e le tensioni commerciali in aumento. I prossimi dati economici, insieme alle mosse dell’amministrazione Trump, saranno cruciali per capire la direzione dei mercati nei prossimi mesi. I trader dovranno rimanere vigili e prepararsi a possibili volatilità.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti e analisi.

Buon trading!

Questo articolo ha scopo puramente informativo e non rappresenta in alcun modo un consiglio di investimento. Prima di prendere qualsiasi decisione finanziaria, si consiglia di consultare un professionista qualificato.

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